Building Blocks of Modern Architecture
Explore fundamental principles, material science, and sustainable strategies shaping the architecture of 2024-25. Luca and Chiara take you behind the blueprints and into the science of building design.
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Chapter 1
Understanding Structural Systems
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Benvenuti a un nuovo episodio di Syntax Error! Oggi parliamo delle fondamenta della moderna architettura—e con me c’è, come sempre, Chiara. Ti va se cominciamo da un po’ di terminologia? Perché sembra banale, ma già tra 'insieme', 'sistema', e 'organismo edilizio' c’è di mezzo un abisso in quanto a complessità.
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Sì, esatto. Spesso si parla di 'insieme' intendendo proprio una collezione di entità, ma quando queste entità iniziano a interagire tra loro, ecco che diventano un 'insieme strutturato'. Il passaggio a 'sistema', invece, implica che c’è una logica, uno scopo comune. E—secondo la definizione della UNI 10838—quando parliamo di 'organismo edilizio', parliamo di tutto l’insieme organizzato di elementi sia tecnici sia spaziali che cooperano per rispondere ai bisogni degli utenti. Insomma, la casa non è solo muri e tetto...
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...ma una roba molto più complessa! Ecco, ti interrompo solo per dire che questa integrazione coinvolge due sistemi principali: quello ambientale e quello tecnologico. Facile pensare solo alle pareti, però in realtà stiamo parlando di come l’edificio respira, si riscalda, interagisce con la tecnologia, no?
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Sì, e questo me lo ricordo bene. Sai che il primo progetto a cui ho lavorato a Milano—mi sa era il 2009, forse 2010—avevamo proprio sottovalutato la relazione tra le diverse parti degli impianti e il resto della struttura. Tipo, sembrava tutto a posto, poi ci siamo accorti che la distribuzione degli impianti tecnologici non era coerente con quelle ambientali, e abbiamo dovuto rifare la valutazione strutturale. Una settimana persa dal nulla!
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Ah, classico problema da progetto! È un bell’esempio di come i diversi sottosistemi devono dialogare. Se una parte non si integra, il rischio è di rallentare tutto, o peggio, di compromettere la stabilità e l’efficienza finale dell’organismo edilizio.
Chapter 2
Fundamental Concepts of Materials and Forces
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Entriamo nel cuore della materia—letteralmente—e vediamo un po’ quali sono i concetti base sui materiali, perché quando costruisci qualcosa, tutto parte da lì: origine, caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche. Tipo, prendi il cemento. La sua origine e le sue modifiche chimiche fanno tutta la differenza tra un edificio che dura cent’anni e uno che ha problemi dopo cinque, sono dettagli che pesano su tutto il progetto.
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Assolutamente. E la parte più interessante è come questi materiali rispondono alle forze: compressione, trazione, taglio, flessione. Ogni materiale e ogni elemento ha una risposta diversa: c’è la fase elastica, dove il materiale torna come prima, e quella plastica, dove invece resta deformato in modo permanente. Molti si confondono, ma nessun materiale è davvero perfettamente rigido!
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Vero—e guarda, ti porto su un esempio attuale dal mio lavoro. Nella startup che sto seguendo adesso, usiamo l’AI per analizzare i dati degli stress test su nuove miscele di calcestruzzo a basso impatto ambientale. È impressionante vedere come si possono ottimizzare le dosi per massimizzare la flessibilità senza perdere resistenza—parliamo di passare dalla vecchia logica del “fai come si è sempre fatto” al “guarda cosa ci dice davvero il materiale” usando i dati provenienti proprio dai test di compressione, trazione, taglio e flessione.
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Esatto! Spesso la chiave sta nell’equilibrio tra elasticità e rigidità flessionale, cioè la capacità di un corpo di opporsi alla deformazione senza rompersi. Se pensi ai pilastri o alle travi, il modo in cui sono fatti, la geometria e la distribuzione della massa fanno la differenza tra un edificio che oscilla ma resiste, e uno che si spezza sotto sforzi imprevisti.
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E non è solo teoria, perché poi sul campo—come hai detto tu—se sbagli valutazione sui materiali o sulle forze in gioco, i rischi sono critici: da cedimenti alle crepe, e pure all’efficienza energetica, che dipende da come “l’organismo edilizio” reagisce alle sollecitazioni. Ogni errore qui significa costi e problemi enormi dopo.
Chapter 3
Sustainability and Life Cycle Thinking
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Ecco, e una conseguenza fondamentale oggi è ragionare sempre sulla sostenibilità e il ciclo di vita dell’edificio. Ormai non basta costruire e basta, no? Bisogna valutare tutte le fasi: scelta dei materiali eco-compatibili, tecnologie sostenibili, riduzione delle emissioni nocive. Non solo per la carta, ma proprio per rispettare l’ambiente e la salute di chi l’edificio lo vivrà.
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Ecco, tipo il classico esempio: il pannello solare o il termostato intelligente. Sono scelte semplici all’apparenza, ma quando le abbini con altri elementi—tipo coperture cool, isolamento avanzato, serramenti ad alte prestazioni—ottieni risparmi energetici enormi durante tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalla costruzione fino alla dismissione. A proposito, l’approccio del Life Cycle Analysis aiuta a misurare davvero questi benefici, non solo raccontarli sulla brochure.
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Infatti—e se posso aggiungere una storia recente, qualche mese fa abbiamo fatto un retrofit su un palazzo uffici anni Sessanta qui a Roma. L’obiettivo era proprio portarlo agli standard moderni di efficienza. Un’impresa, ti assicuro! Abbiamo lavorato combinando vecchie strutture con materiali a basso impatto e nuovi sistemi tecnologici—tipo finestre certificate, pannelli solari, oltre a un nuovo sistema di coibentazione. È stato un progetto dove si è visto quanto sia importante tenere insieme tutti gli elementi, vecchi e nuovi, in ottica di ciclo di vita.
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Sì, e penso sia anche il bello di costruire oggi: la tecnologia ti permette di creare organismi edilizi che non solo resistono, ma migliorano col tempo. Poi, vabbè—di casi studio come il tuo ce ne sono sempre di più, e secondo me la prossima evoluzione sarà anche maggiore integrazione tra dati, materiali innovativi e automazione nella gestione degli edifici.
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Direi che qui possiamo chiudere l’episodio di oggi. Siamo partiti dalla differenza tra “insieme” e “organismo”, per arrivare all’intelligenza nei materiali e poi alla sostenibilità vera. Grazie, Luca, sempre un piacere chiacchierare con te di queste cose!
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Grazie a te, Chiara, e come sempre grazie a chi ci ha ascoltato! Continuate a seguirci su Syntax Error, perché abbiamo in serbo altri episodi sulle nuove frontiere dell’architettura e della tecnologia. Alla prossima!
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Ciao Luca, ciao a tutti e buon lavoro, ovunque voi siate!
